Come valutare la leggibilità di un testoAncora prima di conoscere e innamorarmi del web quando non conoscevo cosa celava il termine comunicazione, ho sempre ritenuto che parlare con una persona usando termini troppo tecnici e oscuri a chi ci ascolta sia segno di maleducazione.

Leggendo il libro di Luisa Carrada “Il mestiere di scrivere” mi ha colpito il fatto che anche lei sostiene la mia stessateoria: “abolire” dalla comunicazione gerghi, tecnicismi, e aziendalese. Tutto può essere spiegato con termini semplici.

Nella scrittura sul web questo concetto è molto importante essendo poi i testi indicizzati dai motori di ricerca. Le persone ci troveranno in base a quanto abbiamoscritto, più il testo è vicino a quanto una persona ricerca e maggiori sono le probabilità di essere trovati.

Sono il primo ad ammettere scrivere in maniera semplice è una cosa difficile, ma è necessario. Ci sono casi in cui mi trovo a far da tramite tra i sistemisti con il loro slang e la povera segretaria che conosce il computer solo per i compiti che deve svolgere, spesso vedo le smorfie più assurde.

Come si fa a capire se quello che si scrive è alla portata di chi legge? Ok usiamo termini semplici, il più colloquiali possibili ma come facciamo ad avere la certezza che quello che abbiamo scritto è facilmente comprensibile da chi legge?

Nel 1982 il GULP - Gruppo universitario linguistico pedagogico, presso l'Istituto di Filosofia dell'Università degli studi di Roma “La Sapienza” -ha definito una nuova formula GULPEASE. Questa formula è stata studiata e sviluppata sulla lingua italiana al contrario della Formula di Flesch, che è stata sviluppata per la lingua inglese.

Come valutare la leggibilità di un testo

 

Il risultato è compreso tra 0 e 100 più questo valore è basso e più è difficile da leggere.

  • minore di 80 sono difficili da leggere per chi ha la licenza elementare

  • minore di 60 sono difficili da leggere per chi ha la licenza media

  • minore di 40 sono difficili da leggere per chi ha un diploma superiore

Però questo sistema analizza solo la complessità dello stile, senza tener conto di quali sono le parole di uso più comune. Per questo ci si affida al Vocabolario di Base della lingua italiana (VdB) di Tullio De Mauro. Esso rappresenta la porzione della lingua italiana usata e compresa dalla maggiorparte di coloro che la parlano.

Per maggiori informazioni rimando al servizio di Analizzatore di leggibilità

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